Decadenza presidente Todde, conflitto di attribuzione tra Stato e Regione.
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All’ordine del giorno della prossima seduta del consiglio regionale è iscritta la mozione sul conflitto di attribuzione Stato-Regione, in merito all’ordinanza di decadenza della presidente Alessandra Todde pronunciata dal Collegio elettorale della Corte d’Appello di Cagliari.
“La mozione – ha confermato il presidente del consiglio regionale, Piero Comandini, è iscritta all’ordine del giorno e verrà discussa martedì 18 febbraio”.
Il documento, che ancora è in fase di predisposizione da parte degli uffici, sarà firmato da tutti i capigruppo della maggiorana del “campo largo”, e riguarda l’applicabilità della legge 515 del 1993 in Sardegna.
Quella cui si è appellato il Collegio di Garanzia elettorale per le contestazioni alla presidente Todde sul rendiconto delle spese della sua campagna per il voto di febbraio 2024.
Il testo dovrà contenere l’impegno per la giunta (unica titolata a farlo) a proporre formalmente un ricorso alla Corte Costituzionale per sollevare un conflitto di attribuzioni con lo Stato, ricorso che deve essere necessariamente presentato entro sessanta giorni dalla notifica dell’atto ritenuto lesivo.
Una via parallela a quella del Tribunale civile, cui la presidente con i suoi avvocati ha presentato l’opposizione alla sanzione imposta dal Collegio, quella economica di 40mila euro e quella sulla decadenza. In questo percorso si attende l’udienza del Tribunale civile fissata per il 20 marzo.
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“Oggi, all’iniziativa “La minaccia cibernetica al settore sanitario”, organizzata dalla Regione Sardegna, in collaborazione con Ares Sardegna e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, ho voluto sottolineare l’importanza di affrontare in modo consapevole e strutturato le minacce informatiche che riguardano la sanità e, più in generale, i sistemi pubblici”. E’ quanto ha scritto sulla sua pagina Facebook la presidente della Regione, Alessandra Todde. “Viviamo in un sistema in cui la tecnologia è parte integrante delle nostre vite – ha proseguito Todde – e rappresenta un importante acceleratore per migliorare i servizi ai cittadini. La tecnologia ha però dei lati deboli che possono rappresentare porte di ingresso per interessi non legittimi o peggio criminalità. La cybersicurezza è un tema che coinvolge tutte e tutti, e lo sarà sempre di più vista la digitalizzazione che stiamo portando avanti per i servizi regionali: non possiamo pensare di essere una regione moderna se non riusciamo a proteggerci da questo punto di vista. Tuttavia, la consapevolezza rispetto ai rischi informatici rimane ancora troppo bassa, anche tra coloro che quotidianamente gestiscono informazioni sensibili. I recenti attacchi informatici che hanno colpito enti locali e aziende sanitarie – ha aggiunto la presidente – come il caso del Comune di Sorso bloccato per giorni da un ransomware (un software che blocca l’accesso ai dati e viene sbloccato da criminali dopo il pagamento di un riscatto), dimostrano quanto sia urgente rafforzare la sicurezza dei sistemi digitali. I dati sanitari rappresentano un patrimonio estremamente delicato e appetibile per soggetti esterni. L’accesso non autorizzato a queste informazioni può avere conseguenze gravi, non solo sul piano della privacy, ma anche dal punto di vista economico e sociale. Il rischio che queste informazioni vengano utilizzate per scopi commerciali o per discriminazioni in ambito lavorativo è concreto e deve essere affrontato con la massima serietà. Per questo motivo – ha sostenuto la governatrice -, stiamo lavorando per innalzare i livelli di sicurezza e promuovere una maggiore consapevolezza tra i dipendenti pubblici. Spesso, infatti, le violazioni partono da errori umani o da comportamenti poco attenti, come l’utilizzo di password deboli o la scarsa protezione degli accessi ai sistemi informatici. È fondamentale che chiunque operi all’interno delle strutture sanitarie e amministrative acquisisca maggiore sensibilità su questi aspetti. La trasformazione digitale della sanità deve andare di pari passo con investimenti in cybersicurezza. Solo così – ha concluso Alessandra Todde – potremo garantire che i dati sanitari dei cittadini siano protetti e utilizzati in modo sicuro ed efficace. Lavoreremo a stretto contatto con l’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale per creare una consapevolezza diffusa sui rischi e nel riuscire a prevenirli”.
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Cresce la consapevolezza tra i giovani sulla violenza di genere e sull’importanza del rispetto reciproco, ma c’è ancora una percentuale, che va dal 10 al 30%, pari a 10-30mila ragazzi e ragazze sardi, che ha atteggiamenti e percezioni problematiche che rendono normali comportamenti tossici come la violenza verbale, fisica, il linguaggio sessista, l’atteggiamento possessivo nelle relazioni e il revenge porn. E’ quanto emerso dall’analisi, dal titolo “Educazione alla Parità e al Rispetto nelle Scuole Sarde”, realizzata da Eurispes Sardegna, in collaborazione con la Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Carla Puligheddu, e presentata oggi in consiglio regionale, alla presenza dell’assessora della Pubblica Istruzione, Ilaria Portas, della presidente della Commissione Cultura e Istruzione, Camilla Soru, della consigliera regionale Paola Casula, del direttore dell’Eurispes Sardegna, Gerolamo Balata, e dei rappresentanti degli studenti, degli insegnanti e delle associazioni. Tra le criticità evidenziate nell’analisi, condotta su un campione di 1.855 studenti, appartenenti a circa 70 scuole della Sardegna, è la normalizzazione di atteggiamenti di controllo e di violenza verbale all’interno delle relazioni affettive. Luca Pisano, psicologo, ha spiegato che ci sono ancora troppi giovani che vivono la relazione sentimentale come controllo, che poi sfocia in azioni violente, verbali o fisiche, quando non riescono a controllare il partner. Uno studente su sette, pari a circa il 15%, giustifica o non riconosce la gravità delle violenze sessuali e, addirittura, uno su cinque, pari al 20%, giustifica il revenge porn con una colpevolizzazione della vittima. Ma non solo. Sei giovani su dieci minimizzano la negatività dei linguaggi violenti. Per Pisano è necessario lavorare su questi temi, a scuola e in famiglia, con un’educazione sentimentale, sui linguaggi, sul percepire alcuni atti come violenti, sull’utilizzo di contenuti digitali adeguati, sulla musica e sul riassociare la colpa con la responsabilità penale. “Bisogna insegnare ai nostri giovani, bambini e bambine che l’amore non è egoismo, non è possesso e non è controllo, ma occasione per continue rinascite. Bisogna valorizzare la diversità, il rispetto reciproco, favorire l’inclusione, valori fondamentali in ogni relazione la relazione”, ha affermato la Garante Puligheddu, “credo che l’amore sia il sentimento più connesso al concetto di parità e rispetto e credo che il rispetto non abbia genere e l’amore non abbia confini”. Per la Garante questa ricerca offre dati importanti, che non esistevano, per studiare politiche che siano efficaci e ha proposto un Osservatorio regionale dell’Infanzia e adolescenza, che consentirebbe alle Istituzioni di lavorare meglio e in modo più efficace”. Puligheddu ha spiegato che la decisione di realizzare questa ricerca è stata spinta dalla necessità di capire cosa stia accadendo ai nostri giovani “che stanno sempre peggio e manifestano malessere”. Per la Garante bisogna lavorare sui rapporti e i ruoli all’interno della famiglia, sull’ascolto vero, accogliere la loro energia esplosiva e cambiare atteggiamento nei loro confronti e smettere di trattarli come “adulti manchevoli”. Dalla ricerca, ha spiegato Marisa Muzzetto, sociologa Eurispes, il 34,8% degli studenti ha dichiarato di aver inviato insistentemente messaggi o chiamate per controllare il partner, il 25,9% ha controllato lo smartphone del proprio partner almeno una volta e il 17,4% ha chiesto al partner di evitare determinate amicizie per gelosia. Non solo. Anche il linguaggio gioca un ruolo centrale nella formazione delle percezioni giovanili: il 57,9% degli studenti minimizza o ignora la violenza verbale presente nei testi delle canzoni, considerandola ironica o innocua. Tra gli aspetti negativi, evidenziati dalla ricerca, anche la difficoltà nel denunciare e nel riconoscere i comportamenti abusivi: un indicatore, secondo i relatori, della necessità di un maggiore supporto educativo e di politiche scolastiche più incisive. Quando i ragazzi subiscono episodi di violenza, infatti, il 29,4% non ne parla con nessuno, il 31,8% si confida con un amico, mentre il 31,1% con un familiare e solo il 7,7% si rivolge a un insegnante o a una figura scolastica. Anche se la violenza fisica viene perpetrata dopo la scoperta di un tradimento, la maggior parte degli studenti, l’87,8%, non la considera accettabile, mentre per l’8,8% di essi può essere in qualche modo giustificabile. È un comportamento normale, invece, per il 3,4% dei ragazzi. Un aspetto positivo è che l’84,7% degli studenti afferma che nelle proprie scuole si affrontano temi come la violenza di genere, il bullismo e il cyberbullismo. Il 54,3% degli studenti ha sentito parlare frequentemente della violenza di genere, mentre il 6,9% non ne ha mai sentito parlare. Il 40,4% ritiene che il fenomeno sia allarmante per la sua diffusione attuale, ma il 43% pensa che sia sempre esistito, minimizzandone l’urgenza. “I dati che ci ha fornito questa ricerca, – ha spiegato la garante Carla Puligheddu – sono molto importanti per proseguire il lavoro di indagine conoscitiva delle dinamiche che si sviluppano tra i ragazzi che frequentano le scuole sarde. Dopo la precedente, dedicata all’orientamento quale strumento per contrastare la dispersione scolastica, si intende proseguire le attività di studio e analisi così da contribuire alla realizzazione di politiche giovanili adeguate per la regione Sardegna”.
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Pietro Sale è il nuovo segretario provinciale di Oristano della Cisl funzione pubblica. Sale, impiegato presso il Tribunale di Oristano, guiderà il sindacato coadiuvato nella segreteria da Marco Bassetti (Asl) e Gonaria Giglio (Camera di Commercio). L’elezione è avvenuta all’unanimità, nel corso del congresso provinciale svoltosi a Mandriola. Pietro Sale sostituisce alla guida della Cisl Fp di Oristano l’uscente Carla Casu, e resterà in carica per i prossimi quattro anni. Nel corso del congresso sono intervenuti anche il segretario generale della Cisl oristanese, Alessandro Perdisci e il segretario regionale della Cisl funzione pubblica, Edoardo Bizzarro. Presenti diversi dirigenti sindacali territoriali e i delegati provenienti dai territori e dai diversi comparti pubblici. Tra gli argomenti affrontati nel corso dell’assemblea, i problemi della Sanità, del comparto unico, e della proposta di legge della Cisl nazionale sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione aziendale. (Elia Sanna, Web news Sardegna -Telegram)
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Sabato 22 febbraio, alle 20.30, il Teatro Garau si illuminerà di emozioni e ricordi in una speciale manifestazione musicale dedicata alla memoria della giovane Chiara Carta. “Abbracciando Chiara” è il titolo della manifestazione che alternerà musica e poesia, nel ricordo di Chiara, a due anni dalla scomparsa. L’iniziativa è del padre, Piero, insieme al professore Antonello Manca della Scuola Media Numero Uno di Oristano, che è stato insegnante di Chiara. La serata è organizzata con il patrocinio dell’Amministrazione comunale e della Pro loco di Oristano, con la collaborazione della Federazione dei cori italiani, dell’Associazione Chorus inside Sardegna, del Coro polifonico Eleonora d’Arborea e della Regione Sardegna. La direzione artistica della manifestazione è affidata al maestro Antonello Manca che è stato essere un amico prezioso per la famiglia Carta. Sul palco si esibiranno formazioni artistiche provenienti da diverse parti della Sardegna: il coro “Sos cantores de Sa Turre” di Orosei (direttore il maestro Sandro Pisanu); il coro Polifonico Etnico “Eleonora d’Arborea” di Oristano, sotto la guida del maestro Antonello Manca; il gruppo musicale “S’Undha”; il gruppo musicale Paradigma; il duo canore Nenedetta Tatti – Laura Cadoni. La serata, presentata da Elisa Murru e Antonello Manca, sarà accompagnata dalle poesie di Dina Montesu e Stefano Giorgio Ricci.
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Il Comando provinciale dei Carabinieri di Oristano, in collaborazione con l’Università della 3^ età, terrà in piazza Pintus (ex Foro Boario) un incontro con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sulle contromisure da adottare per contrastare il fenomeno delle truffe nei confronti dei soggetti più fragili e vulnerabili come gli anziani. A queste persone, che spesso vivono sole, i Carabinieri forniranno informazioni utili e consigli pratici per prevenire gli inganni di malintenzionati, e illustreranno le modalità più comuni di truffa e come riconoscerle, oltre a fornire strategie per proteggere se stessi e i propri beni.
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Sono iniziate le procedure per la selezione e l’arruolamento di 626 Allievi Marescialli del Ruolo Ispettori dell’Arma dei Carabinieri e di 24 Allievi Marescialli in possesso dell’attestato di bilinguismo. Gli aspiranti potranno presentare la domanda online fino all’8 marzo, sul sito www.carabinieri.it, nell’area concorsi, seguendo l’apposito iter e sostenendo le prove previste dal bando (scritte di preselezione, di composizione italiana, di efficienza fisica, accertamenti psico-fisici e attitudinali e, infine, la prova orale). “Decidere di arruolarsi nell’Arma – si legge in una nota – significa entrare a far parte di un Istituzione ricca di tradizioni e valori, al completo servizio della comunità attraverso i numerosi comandi diffusi in maniera capillare nel Paese, prime tra tutti le Stazioni Carabinieri, un presidio di prossimità a tutela della sicurezza e della legalità che lega l’Arma al cittadino”. Al concorso possono partecipare i cittadini italiani in possesso del titolo di diploma o che siano in grado di conseguirlo nell’anno scolastico 2024/2025 che, alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande, abbiano compiuto il 17° anno di età e non abbiano superato il 26°. I vincitori del concorso, ammessi al 15° Corso Allievi Marescialli, frequenteranno un corso di formazione della durata di tre anni, seguendo corsi militari e universitari ad indirizzo giuridico-amministrativo presso la Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, conseguendo la laurea di 1° livello in “Scienze Giuridiche della Sicurezza”. Una volta completato il ciclo di studi, i giovani Marescialli ricopriranno incarichi di responsabilità nelle varie organizzazioni dell’Arma dei Carabinieri, rappresentando un insostituibile punto di riferimento per la collettività.
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Oristano festeggia oggi il centesimo compleanno della signora Rosalia Moro. Nata a Fonni il 15 febbraio 1925, Rosalia si trasferì a Oristano negli anni ’40 insieme al padre Giuseppe, alla madre Rosina e ai fratelli Raffaele, Ninetta e Rina. Qui ha costruito la sua vita, sposando Arnaldo Saba e diventando madre di Giuseppe. Casalinga dedita alla famiglia, ha sempre affiancato il marito nella gestione dello storico negozio di apparecchiature radio, in via Mazzini, dove si trovava anche la loro abitazione. La sua casa è sempre stata un punto di riferimento per parenti e amici, soprattutto in occasione della corsa delle pariglie, quando amava accogliere con gioia i suoi cari. Molto conosciuta e stimata in città, Rosalia Moro è ricordata per la sua maestria in cucina, in particolare per i suoi deliziosi ciambelloni e le lasagne. Appassionata di musica classica e di lettura, ha sempre coltivato con devozione la sua fede, con un particolare legame a Santa Rita. Frequentava, infatti, assiduamente la chiesa di San Sebastiano e dedicava tempo ed energie alle opere di carità. Per celebrare questo straordinario traguardo, il sindaco Massimiliano Sanna le ha consegnato una targa commemorativa, esprimendo a nome dell’intera comunità cittadina i più sinceri auguri per questo speciale compleanno.
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Martedì 18 e mercoledì 19 febbraio, dalle 8 alle 13, il Cimitero San Pietro di Oristano rimarrà chiuso per consentire alla società “Oristano servizi” l’esecuzione di interventi di diserbo. Per i cimiteri delle frazioni l’intervento e la chiusura sono stati programmati per venerdì 21 febbraio, dalle 8 alle 13.
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