Di Maio (M5S): “Al voto subito per scegliere tra rivoluzione e restaurazione”.
“Oggi è il 30 aprile e sono passati quasi due mesi dal giorno delle elezioni. Il MoVimento 5 Stelle in modo serio, coerente e ripetendo lo stesso concetto dal primo giorno si è impegnato totalmente per rispettare il voto dei cittadini e per dare un governo di cambiamento a questo Paese.
Questa è una legge elettorale assurda (voluta dal pd e dal centrodestra) che permette anche a forze che perdono le elezioni, come Forza Italia e Fratelli di italia, di rivendicare una pseudo-vittoria in nome di una coalizione di comodo.
In ogni caso, come avevo detto e ripetuto più volte in campagna elettorale, visto che abbiamo ottenuto un risultato straordinario ma non abbiamo ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi, ci siamo rivolti alle forze politiche per far partire un governo di cambiamento sulla base di un contratto che comprendesse i temi prioritari per gli italiani.
Non ho mai pensato che sarebbe stato facile, ma non avrei mai immaginato che sarebbe stato impossibile. E’ vergognosa la maniera in cui tutti i partiti stanno pensando ognuno al proprio orticello e ai propri interessi di parte. Non sono venuti neanche al tavolo per confrontarsi dei temi. Hanno pensato solo alle loro poltrone.
Da una parte abbiamo Salvini che ha preferito gli interessi di un condannato incandidabile a quelli degli italiani. Gli ho parlato in maniera sincera, a cuore aperto, gli ho detto sediamoci e troviamo una quadra, mettiamo nel contratto tutti i punti in comune nel nostro programma e facciamo partire un governo che possa cambiare il Paese. Niente! Lui ha scelto Berlusconi, uno che ha fatto la legge Fornero, che ha creato Equitalia e che ha bloccato per vent’anni il Paese per i suoi interessi personali. E’ una cosa che per me è incomprensibile. Mantenere una coalizione divisa su tutto, che è palesemente stata costruita per arraffare posti in Parlamento, piuttosto che fare qualcosa di buono per l’Italia. Inoltre, tutti sanno che se Berlusconi avesse avuto i voti sufficienti per fare una maggioranza con Renzi, avrebbe mollato Salvini la notte tra il 4 e il 5 marzo.
Dall’altra parte avevamo il Pd. Un partito che ha preso una clamorosa batosta alle elezioni, precipitando al suo minimo storico, al di sotto del 19%, e che qualcosa sembrava stesse iniziando a capirlo e infatti aveva messo da parte Renzi, relegandolo a senatore semplice come lui stesso si era definito. Ma ieri sera lo abbiamo visto addirittura riproporre una riforma costituzionale, dopo che gli italiani gliene hanno già bocciata una un anno fa. Dopo il 4 marzo con la mazzata presa sembrava che iniziasse a capire i suoi errori. Sembrava!
Ieri è andato da Fazio in tv e anzichè chiedere umilmente scusa per i danni fatti dal suo governo ha attaccato il MoVimento 5 Stelle e il sottoscritto, chiudendo a qualsiasi ipotesi di contratto e difendendo ancora una volta il suo governo. Per lui un padre di famiglia che perde il lavoro va lasciato solo dallo Stato. Senza alcun reddito. Ha detto che bisogna dargli un lavoro. Certo. Ma mentre cerca un lavoro cosa da da mangiare ai suoi figli? Non li manda piu a scuola? Se ci mette 6 mesi a trovare lavoro come vivono per 6 mesi una famiglia con 2 figli in cui l’unico reddito era quello del Padre? Queste situazioni succedono in tutta Italia. A tutti può capitare di perdere improvvisamente il lavoro. Specialmente con il jobs act che ha precarizzato i nostri giovani lasciandoli senza tutele. Un jobs act che si ostina a difendere.
Un contratto di Governo con il Pd era l’ultima cosa che avremmo voluto fare. Ma questa legge scritta da loro ci imponeva di trovare una soluzione per gli italiani e avevamo deciso di seguire un metodo: le “cose buone” che erano contenute nei programmi elettorali. Sapevamo bene che il PD nel suo programma scrive delle cose e poi ne fa altre, nel 2013 l’abolizione dell’articolo 18 non c’era, come la devastazione della scuola, come la riforma costituzionale, tantomeno c’era il salvataggio di Banca Etruria. Non aveva niente di tutto questo, eppure lo hanno fatto. Io volevo vincolare il Pd al programma che ha raccontato agli elettori facendogli firmare un bel contratto davanti a tutti gli italiani. Sfido chiunque di voi a dirmi che i punti che avevo individuato non erano sacrosanti. Lo sono eccome! Se si realizzassero già solo quelli l’Italia sarebbe completamente diversa.
È evidente che di fronte ad un’opportunità di cambiamento, questi partiti resistono con tutte le forze. Deve essere chiaro, qui stanno cercando in tutti i modi di fermare un governo del cambiamento. Per mantenere i loro sporchi interessi.
In queste settimane alcuni ci hanno criticato per aver provato a firmare un contratto di governo o con gli uni o con gli altri. Io rivendico questa scelta. Il MoVimento 5 Stelle è oltre gli steccati ideologici, per me le idee non sono né di destra né di sinistra. O sono buone o sono cattive. E abbiamo dimostrato, concentrando il dibattito sui temi e non sulle maledette poltrone, che avevamo tutte le intenzioni di portare a casa i risultati. Perchè, mentre questi qua ci hanno fatto perdere quasi due mesi, in Italia ci sono milioni di persone con milioni di problemi e a queste persone non gliene frega niente dell’unità del centrodestra o del “senzadime”, gli interessa che le questioni che pongono vengano affrontate.
A questo punto non c’è altra soluzione. Bisogna tornare al voto il prima possibile. Poi ovviamente deciderà il Presidente Mattarella. Tutti parlano di inserire un ballottaggio nella legge elettorale, ma il ballottaggio sono le prossime elezioni. Quindi dico a Salvini, adesso chiediamo insieme di andare a votare, e facciamolo finalmente questo secondo turno a giugno.
Visto che i partiti hanno paura del cambiamento allora facciamo scegliere ai cittadini tra rivoluzione e restaurazione”. (Luigi Di Maio, leader Movimento 5 Stelle)
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