Forti critiche alla Regione dal Comitato dei cittadini in difesa dell’Ospedale di Ghilarza.
Si è riunito per la prima volta, a Ghilarza, il Comitato spontaneo dei cittadini in difesa dell’Ospedale Delogu e dei servizi sanitari dell’Alto Oristanese.
Del Comitato, che si è formato al termine dell’assemblea popolare dello scorso 9 agosto, fanno parte, per ora, una quindicina di persone dei Comuni di Ghilarza, Abbasanta, Norbello, Sedilo, Tadasuni, ma è tuttora aperto a chiunque ne voglia far parte.
“Tutti possono e sono invitati a dare il proprio contributo – si legge in una nota del Comitato -, per una causa che deve interessare ogni singolo cittadino, nessuno escluso. Chiunque lo voglia potrà quindi partecipare alla seconda riunione, fissata per mercoledì 12 settembre, alle 19, a Ghilarza, presso la Casa Badalotti. È gradita, in particolare, la presenza di quanti conoscono bene la materia e possono, quindi, aiutare il Comitato ad assumere un ruolo direttamente operativo. L’invito è rivolto, in particolare, a tutti gli abitanti del territorio, comprensivo del Guilcier, Barigadu, Montiferru e Marghine, che storicamente fa riferimento all’ospedale Delogu di Ghilarza”.
Tornando alla riunione, “…tutti i presenti – si legge ancora nel comunicato – hanno espresso grande preoccupazione per la situazione di difficoltà e disagio creata nell’utenza ospedaliera dai disservizi che da tempo si registrano in tutti i reparti, e maggiormente nel Laboratorio di Analisi, Radiologia, Primo Intervento Soccorso, con una reale constatazione (più che sensazione) di un processo di depotenziamento progressivo della struttura ospedaliera”.
I partecipanti alla riunione hanno ritenuto importante richiamare ulteriormente quanto già era emerso durante l’ultima assemblea popolare di Ghilarza, ed evidenziare le funzioni specifiche del Comitato (che ha dato un giudizio fortemente negativo sulla riforma della rete ospedaliera approvata dal consiglio regionale):
– perché marginalizza ulteriormente i territori più poveri della nostra Isola, aumentando le condizioni di esclusione e di disagio delle rispettive popolazioni;
– perché promuove obiettivamente un vero e proprio trasferimento di potenzialità di servizi, funzioni e personale dal pubblico al privato, favorito quest’ultimo anche in termini evidenti di localizzazione e di facilità di accesso.
Nel comunicato si legge anche perchè il Comitato popolare spontaneo si è costituito:
– per rivendicare il diritto di tutte le aree marginalizzate ad avere servizi sanitari decentrati e di rete che ne aiutino la possibilità e la volontà di sviluppo e di progresso;
– per difendere con forza la necessaria priorità del pubblico interesse, in una fase caratterizzata da scelte che sembrano, invece, orientate a favorire il potenziamento della sanità privata a scapito di quella pubblica;
– per promuovere azioni di verifica, controllo e denuncia, con una visione collaborativa e propositiva indirizzata all’intero quadro della sanità territoriale.
Il Comitato popolare spontaneo dei cittadini in difesa dell’Ospedale Delogu e dei servizi sanitari dell’Alto Oristanese, “…facendosi interprete della esigenza più volte manifestata dai cittadini, e rilevando il confuso e contraddittorio modus operandi dell’apparato politico-amministrativo che, senza l’obbligato rispetto, in termini di doverosa difesa dell’esistente, della configurazione di strutture e servizi sanitari legittimamente normati in precedenza, brandisce strumentalmente la scure di una ristrutturazione ospedaliera ad oggi non ancora formalmente confermata dal referente politico nazionale:
– chiede con forza alla direzione della Assl di Oristano di garantire nella fase di transizione la regolare continuità dei servizi in essere pre-riforma, nel rispetto delle dotazioni organiche previste per assicurare la piena funzionalità degli stessi, segnalando da subito l’esigenza che la regolare attività del Laboratorio di Analisi venga garantita anche nell’imminente periodo di ferie dell’unico medico attualmente in servizio;
– dichiara la propria disponibilità a collaborare in termini di corretta condivisione per l’avvio sul campo della prefigurazione operativa della ipotesi regionale di ristrutturazione dell’ambito ospedaliero di Ghilarza;
– si impegna a verificare con sollecitudine, richiedendo la collaborazione diretta degli operatori, lo “stato dell’arte” sia dell’Ospedale di Ghilarza che dei servizi sanitari del relativo ambito territoriale”.
A conclusione della riunione, “…il Comitato, nella consapevolezza della necessità di favorire in ogni modo la creazione di una rete popolare e istituzionale, che promuova attivamente nel territorio l’esercizio pieno dei diritti di “cittadinanza sanitaria”, si rivolge direttamente al Presidente del locale Distretto Sanitario con l’invito pressante a dare disponibilità di partecipazione ai propri lavori, costituendo personalmente il naturale e indispensabile filo di collegamento con le Amministrazioni locali dell’ambito territoriale di riferimento”.
Un giovane di Cabras, Fabio Poddi, di 23 anni, è morto in un incidente stradale, verificatosi durante la notte sulla 131. Secondo una prima ricostruzione della Polstrada di Oristano, Poddi era diretto verso Cagliari quando all’altezza del bivio per Marrubiu ha perso il controllo dell’auto che è andata a sbattere sul guardrail, capovolgendosi più volte. Il giovane, sbalzato fuori dall’auto, è praticamente morto sul colpo.
Una piantagione di circa 850 piantine di marijuana è stata trovata, ed estirpata, dagli agenti della Squadra Mobilie di Oristano e Nuoro, a Oliena. A pochi giorni dal rinvenimento di una grossa piantagione in agro di Teti, costituita da oltre 2500 piante, e l’arresto di un giovane pregiudicato di Ghilarza che la custodiva, gli agenti delle due Questure hanno, quindi, inferto un duro colpo alla produzione per lo spaccio di sostanze stupefacenti. La piantagione si trovava in un terreno in località “Ghantine Selis”, all’interno del quale c’era un agriturismo ormai in disuso di proprietà di una famiglia di Oliena. Dopo una serie di appostamenti gli agenti hanno arrestato un 54enne residente a Mamoiada, scoperto mentre si accingeva a innaffiare le piante, mentre un giovane di Oliena, di 36 anni, titolare dell’ex agriturismo, è stato deferito all’autorità giudiziaria perchè, anche se non è stato colto in flagranza di reato, la Polizia ritiene sia complice dell’arrestato. Anche in questo caso, la piantagione era dotata di un impianto professionale di irrigazione a goccia, intorno al quale era stato collocato un impianto elettrico costituito da centinaia di metri di cavo, collegato ad una grossa centralina a batterie, per scacciare eventuali animali (cani randagi, cinghiali, mufloni),, in modo da non rovinare o distruggere le piante. Il tutto, insieme a numerosi bidoni di fertilizzante, è stato posto sotto sequestro e l’impianto di irrigazione reso inservibile.
La Fondazione Sa Sartiglia Onlus anche quest’anno è tra i soggetti selezionati dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attuazione di progetti con volontari di servizio civile nazionale. Il progetto prevede l’impiego per 12 mesi di sei volontari, ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 ed i 28 anni.Le domande dovranno essere presentate entro il 28 settembre 2018. Il progetto “Identità valore su cui costruire il futuro! Viaggio nella memoria della città di Oristano, tra storia, tradizione e innovazione” ha come obiettivo la conoscenza e promozione del territorio, attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, con particolare attenzione per gli elementi identitari, insiti nella cultura locale, che consentono di attivare e promuovere nelle persone il senso di appartenenza alla comunità. In particolare, si vuole incrementare la conoscenza e la promozione della città di Oristano e del suo territorio, contribuendo a farne conoscere gli elementi culturali e identitari che possono diventare veri attrattori turistici ed economici. Grazie al coinvolgimento delle scuole e delle realtà locali, si punterà a potenziare la conoscenza del patrimonio della comunità, rafforzando la consapevolezza del proprio passato, per una costruzione condivisa dell’identità culturale. Per ulteriori informazioni il progetto e la modulistica sono disponibili al link http://www.sartiglia.info/servizio-civile-nazionale.
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