Direzione FI all’insegna del “volemose bene”, ma i sei dissidenti non ci stanno e la disertano.
“Forza Italia deve ritornare ad essere la casa di tutti, un partito dove ci si confronta, e magari ci si scontra, ma dove poi si arriva a una sintesi”.
Così ha dichiarato il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, al termine della direzione regionale per pochi intimi, riunita a Oristano, ma disertata dai sei esponenti anti-Cappellacci che chiedono un cambiamento alla guida di Forza Italia nell’Isola.
Alla direzione hanno partecipato i consiglieri Stefano Tunis, Oscar Cherchi, Giuseppe Fasolino, Edoardo Tocco e Alberto Randazzo, il sindaco di Olbia Settimo Nizzi e il vicecoordinatore di Forza Italia Ivan Piras.
“Siamo per l’apertura e per l’accoglienza – ha sottolineato Cappellacci – e vorremmo riportare dentro tutti perché non vogliamo perdere nessun valore. Ecco perché accettiamo l’invito del presidente Berlusconi all’unità e andiamo in quella direzione. Nel suo comunicato, però, Berlusconi dice anche un’altra cosa. Ci chiede di dar corso alla riunione degli organi di partito, e già dalla settimana prossima riuniremo il comitato regionale di Forza Italia, che dovrà stabilire la linea politica e le azioni da assumere in vista delle regionali, l’animazione territoriale e i criteri per la composizione delle liste”.
Ma nonostante Silvio Berlusconi abbia invitato Forza Italia a superare le divisioni in Sardegna, gli anti-Cappellacci che, come detto, hanno disertato la riunione di Oristano, hanno deciso di radunare il partito sabato 17 novembre, alle 10.30, alla Fiera di Cagliari.
“Dobbiamo riaffermare il nostro ruolo guida all’interno del centrodestra”, hanno scritto, in una nota congiunta, l’europarlamentare Salvatore Cicu, il deputato Pietro Pittalis, la capogruppo in consiglio regionale Alessandra Zedda, e i tre consiglieri regionali Antonello Peru, Marco Tedde e Stefano Coinu. Sono gli stessi sei che, lunedì scorso, avevano scritto a Berlusconi chiedendo una nuova guida per Forza Italia in Sardegna al posto di quella attuale, che “…sta letteralmente svendendo la storia e il percorso del partito a scapito di tutti”.
All’incontro del 17 novembre dovrebbero partecipare “…i sindaci, gli amministratori locali, il mondo delle associazioni, e tutti i sostenitori del partito. L’obiettivo è quello di promuovere un confronto con il territorio e con le voci della comunità, per ribadire il valore del radicamento che ha sempre contraddistinto l’identità di Forza Italia in Sardegna.
Tutti devono sentirsi coinvolti e protagonisti – hanno dichiarato i sei anti-Cappellacci – ; bisogna uscire dal concetto vuoto e sterile che tutto, comprese le sorti della nostra Sardegna, si possa decidere in solitudine dentro una stanza ristretta a pochi. Forza Italia è nel Dna, un movimento che parte dal basso, che raccoglie i sentimenti e le istanze della gente, non un’oligarchia che tratta tutto all’oscuro dei suoi elettori”.
Milos Stojanovic, lo slavo che chiedeva l’elemosina, a Oristano, all’angolo tra la via Solferino e piazza Mariano, è stato trovato morto (pare per cause naturali, visto che era da tempo malato), questa mattina, all’interno della roulotte in cui viveva da solo, in viale Repubblica. Milos, barba bianca e capelli lunghi sempre ben curati, con il suo cagnolino nel cestino della bici, si avvicinava alle auto in sosta al semaforo con l’intento di racimolare qualche euro. Ma quello che colpiva era l’educazione, la cordialità con cui allungava il cappello vicino al finestrino, senza lamentarsi mai di fronte ai tanti “non ho spiccioli…”, “non ho niente…”, o a chi non rispondeva neppure e guardava avanti sperando che scattasse subito il verde. Milos ringraziava comunque con un cenno del capo e passava all’auto successiva. A Oristano lo conoscevano in tanti e la sua morte ha destato grande cordoglio. E’ vero che i soldi spesso fanno la felicità ma, come Milos, si può essere comunque un “gran signore” senza avere il becco di un quattrino.
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